Fatturazione elettronica europea nel 2023

26 Ottobre 2023

La fatturazione elettronica si sta estendendo in modo progressivo anche in Europa, motivo per cui tutte le maggiori economie e le imprese dell’UE ne sono coinvolte.

Quali criticità e sfide si aprono, su questo tema? Quanto si semplificheranno le procedure a livello europeo, con la diffusione dell’e-fattura?

Abbiamo fatto queste domande sulla fatturazione elettronica europea 2023 a Andrea Via, Chief Marketing and Product Officer di Credemtel, per avere maggiore chiarezza su un tema molto importante e capire le novità sulla fatturazione elettronica 2023.

Perché si parla di fatturazione elettronica europea?

Più che parlare di “fatturazione elettronica europea” in questo momento sarebbe più corretto definirla “fatturazione elettronica estera”. Ciò in quanto l’argomento è così ampio da riguardare e-fattura ed e-reporting verso UE ma anche verso extraUE.

I nuovi obblighi e gli adempimenti previsti entro il 2025, infatti, riguarderanno più di 70 Paesi che rappresentano quasi il 60 per cento del PIL mondiale.

Questi numeri ci fanno ben capire quanto lo scenario sia ampio e quanto la trasformazione (mercato digitale unico) sia importante. Ma parliamo del pacchetto di riforme partendo dal principio.

Cosa sta succedendo in Europa sul fronte Fatturazione Elettronica?

  • La prima direttiva riguardante la fatturazione elettronica europea è la VAT Directive 2006/ 112/ EC: regolamenta lo scambio fiscale e l’IVA, definendo fatturazione e fatturazione elettronica.
  • Nella direttiva 2010/45 si è parlato per la prima volta del concetto di fattura slegato al formato, cartaceo o elettronico: è qui che si determinano dati e caratteristiche (autenticità, leggibilità e integrità) delle fatture affinché possano essere valide all’interno dell’Unione Europea.
  • È nel 2014 che viene introdotto il vero e proprio concetto di fattura elettronica: essa viene elaborata automaticamente e quindi emessa, trasmessa e ricevuta in un formato elettronico. Nella direttiva 2014/55 vengono introdotti gli standard europei UBL 2.1 e CII – Cross Industry Invoice. È stato introdotto anche un modello semantico che determina il minimo di informazioni che una fattura deve comprendere per essere ritenuta valida all’interno dell’Unione Europea.
  • Dal 19 aprile 2019 le PA centrali europee devono poter ricevere ed elaborare fatture nei formati XML UBL 2.1 e CII 16B (Direttiva 2014/55/UE “Fatturazione elettronica negli appalti pubblici).
  •  L’8 dicembre 2022 è stato proposto di emendare e modernizzare le principali normative fiscali europee. Il nuovo pacchetto VAT in the Digital Age punta principalmente a digitalizzare il sistema fiscale (specifiche e architettura tecnologica in via di definizione). Ciò allo scopo di combattere evasioni e frodi ed estendere l’obbligo di fatturazione elettronica.

Quali sono le novità e le tempistiche dei cambiamenti?

Le direttive attuali sulla fatturazione elettronica in Europa prevedono una neutralità di formato, con l’accettazione del documento da parte del destinatario.

Questo sta a significare che uno Stato non può ancora rendere obbligatoria la fattura elettronica, motivo per cui l’Italia, così come altri Paesi, hanno chiesto e ottenuto deroghe specifiche in questo senso.

2024

Dal 2024 dovrebbe diventare libera la possibilità di uno Stato di imporre l’obbligo di fattura elettronica. Oltre a questo, si potranno utilizzare anche gli standard europei (UBL-CII) che sono stati introdotti dalla direttiva 2014/55.

2025

Gli stati membri potranno eliminare la clausola che richiede ai clienti di accettare in anticipo di ricevere una fattura elettronica anziché cartacea. L’emissione, infatti, deve essere subordinata al consenso del destinatario.

2026

Il metodo ordinario di fatturazione IntraUe sarà la fattura elettronica. L’Intrastat verrà sostituito dal DRR (Digital Reporting Requirements) e ci sarà l’obbligo di trasmettere le operazioni B2B transfrontaliere tramite fatturazione elettronica.

Perché gli altri Paesi europei non hanno ancora introdotto la fattura elettronica? 

Al momento a livello europeo non esiste alcun obbligo per quanto riguarda la fatturazione B2B. E quindi obbligo fatturazione elettronica: da quando?

Da anni i Paesi europei si stanno muovendo in autonomia per quanto riguarda canali, soggetti e formati, vista l’assenza di una regolamentazione vincolante.

L’obbligo di fattura elettronica 2023 riguarderà Serbia, Slovacchia, Bulgaria, Romania. Ci si sposta al 2024 per Danimarca, Polonia (luglio), Francia (luglio, ma a scaglioni in base alla dimensione dell’azienda), Spagna e Belgio (luglio). Per Finlandia e Germania (che ha richiesto una deroga all’obbligo) l’obbligo è previsto per il 2025.

Tempistiche differenti ma anche sistemi e regole:

  • Serbia: sistema centralizzato con piattaforma eFaktura e formato UBL 2.1 che corrisponde allo standard europeo (conserva e archivia le fatture elettroniche direttamente sul sistema governativo)
  • Polonia: sistema centralizzato con piattaforma KSeF, con formato proprietario, che conviverà con PeF per le fattura PA, dato che si basa sul meccanismo PEPPOL che è differente
  • Francia: sistema centralizzato PPF (Portale Pubblico di Fatturazione), rinnovamento di Chorus Pro che oggi viene utilizzato in ambito B2G. si potranno scambiare le fatture in modo diretto o attraverso fornitori di certificati, “piattaforme di dematerializzazione partner” (PDP)
  • Spagna: sistema centralizzato con gestione delle fatture anche grazie all’interfaccia con provider che si occuperanno della trasformazione del formato. La Legge “Crea y Crece” di settembre 2022 definisce l’estensione dell’obbligo generalizzato per il 2024-2025 ma al momento non ci sono ancora richieste di deroghe della normativa IVA.
  • Belgio: avrà un processo di fatturazione elettronica generalizzato con un metodo di scambio basato su PEPPOL
  • Slovacchia: l’introduzione dell’obbligo B2G previsto per il 2023, 2025 per il B2B
  • Serbia: l’introduzione dell’obbligo B2B previsto per il 2023 (B2G già dal 2022)
  • Portogallo: oggi le fatture devono avere un codice a barre e un codice unico del documento, da gennaio 2024 saranno valide solo se provviste di firma digitale
  • Romania: B2B obbligo parziale, dal 2024 estensione generalizzata

    Qual è la situazione italiana?

    Ma veniamo a noi: la fatturazione elettronica come funziona in Italia? Lo scenario è complesso e mutevole ma, diversamente da altri contesti in cui si dimostra meno moderna e innovativa, l’Italia si è confermata il paese europeo più all’avanguardia, partendo con la fattura PA (B2G) nel 2014 e estendendo l’obbligo in modo generalizzato al B2B e B2C nel 2019.

    Il processo obbligatorio di fatturazione elettronica (Sistema di Interscambio) rappresenta un vantaggio in quanto l’ecosistema è già pronto a lavorare in questa modalità. Come? Le soluzioni che sono già state adottate possono essere declinate allo scenario internazionale effettuando accordi con provider specifici.

    In questo modo si potrà:

    • comunicare con le autorità fiscali
    • coprire la compliance globale
    • monitorare tutte le fasi del processo
    • sgravare il cliente dalla gestione della comunicazione con i sistemi centrali

    Obbligo fattura elettronica 2023, cambiamento e opportunità

    Abbiamo analizzato cosa cambia, ma vogliamo focalizzarci anche su quali saranno le opportunità e i vantaggi che questa novità porterà per i Paesi UE e extraUE.

    Utilizzare un’unica piattaforma consentirà una riduzione sia dei costi che dei tempi di incasso delle fatture. Inoltre, porterà un aumento della sicurezza e dell’efficienza di processo e anche la loro automatizzazione.

    Quello che accadrà sarà che, a fronte dell’obbligo di notificare elettronicamente le operazioni transfrontaliere, le aziende dovranno conoscere le vicende normative dei paesi in cui risiedono i loro partner commerciali. E, visti i grandissimi cambiamenti avvenuti negli ultimi 17 anni, perché si è atteso così tanto dalla normativa del 2006?

    L’UE si è convinta a digitalizzare e uniformare i processi di transizione dopo aver verificato gli ultimi dati sull’evasione fiscale, che parlano di una perdita annua di 50-70 miliardi di euro. Il recupero previsto sull’IVA, infatti, sarà di circa 11 miliardi all’anno, sul territorio europeo.

    Vantaggi:

    • controllo capillare delle transazioni
    • recupero del gettito IVA
    • aumento livello digitalizzazione delle imprese
    • automatizzazione processi aziendali
    • miglioramento relazioni imprese e PA
    • riduzione tempi di pagamento PA

      Credemtel e l’obbligo di fatturazione elettronica 2023

      Soluzioni tecnologiche e piattaforme per la fattura elettronica? Per quanto riguarda i Paesi che utilizzano il metodo di scambio basato su PEPPOL, Credemtel è già autonoma nell’erogazione del servizio.

      Per coprire tutte le altre esigenze, invece, Credemtel sta stringendo alcune partnership per offrire un approccio a 360 gradi: è necessario disporre di un supporto end to end ai clienti e alle aziende italiane che necessitano di gestire uno smart business network nello scambio di fatture elettroniche a livello internazionale, superando barriere linguistiche e di fuso orario.

      È infatti importante adottare soluzioni scalabili e flessibili e conoscere la compliance alle normative locali sia per quanto riguarda la conservazione a norma LTA (Long Term Archiving) che la fatturazione elettronica (e-invoicing).